Il migliaccio

20180216_000458-01

Tipico dolce napoletano del periodo di carnevale il migliaccio nasce come torta povera. All’inizio era fatta con il miglio che poi è stato sostituito con la semola di grano duro. L’interno arricchito facoltativamente con la ricotta assomiglia a quello delle sfogliatelle. Credo che in ogni famiglia napoletana ci sia una ricetta che si tramanda di generazione in generazione. Paola curiosando fra i vari gruppi di appassionati di dolci come noi ha trovato la ricetta che vi proponiamo. Lei ne è entusiasta e ha contagiato anche me. Questo è il mio risultato. Sarà anche una torta della tradizione povera, ma fa tanto “voglia di coccole” e vi assicuro che si fa fatica a smettere di mangiarla.

Ingredienti per una tortiera di 22 cm:

140 gr semolino
300 gr latte
200 gr acqua
3 uova medie
180 gr ricotta (facoltativa)
140 gr zucchero
30 gr burro
la scorza di una arancia grattugiata
1 bacca di vaniglia
zucchero a velo q.b.

In un pentolino  mettete il latte con l’acqua il burro a pezzetti ed i semi della bacca di vaniglia. Portate a bollore a aggiungete a pioggia il semolino. Mischiate e fate cuocere per circa 10 minuti. Nel frattempo in una ciotola amalgamate le uova con la scorza grattugiata dell’arancia,lo zucchero e la ricotta precedentemente setacciata. Mischiate fino ad ottenere una crema che unirete al semolino. Dovete amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto senza grumi. Versate l’impasto in una tortiera imburrata e con il fondo ricoperta con carta forno. Fate cuocere in forno caldo a 180° per 50 minuti. Si deve formare una bella crosticina ma vale la prova stecchino.
Fate raffreddare e spolverate con zucchero a velo.

Consiglio in più: il migliaccio migliora se mangiato il giorno dopo. Paola ha usato il minipimer per emulsionare meglio l’impasto. Potete arricchirlo con cannella, uvetta sultanina, frutta candita, un goccio di limoncello o gocce di cioccolato. Noi non lo abbiamo fatto perchè ci piace semplice così. Potete sostituire la ricotta vaccina con quella di pecora.
Paola ha provato ad aumentare la dose di latte e diminuire quella dell’acque e le è piaciuto molto.

Conservazione: si conserva per più giorni ( ma siete sicuri che ne avanzi?).

Buon appetito !

Paola e Simona

  •  
  •  
  •  
  •  

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>